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Una vacanza al mare con i bambini

Sole e mare, due straordinari alleati della salute
Intervista alla Dott.ssa Isabella Giuseppin, Pediatra Ospedaliero, San Donà di Piave (VENEZIA)

Spiaggia a misura di bambino!

Una vacanza al mare con i bambini ci permette di tuffarci in un ambiente “vivo” come il mare e di ricercarne le proprietà curative e di bellezza.
Appena la temperatura lo permette, milioni di persone, quasi in risposta ad un richiamo ancestrale, si gettano con entusiasmo nelle braccia di questa “madre” primordiale. Il mare, considerato da sempre fonte di vita, possiede una composizione chimica analoga al plasma sanguigno che testimonia il suo profondo legame con l’uomo.

Quali sono gli effetti benefici del sole sulla salute?

L’esposizione al sole determina un miglioramento dell’apporto di calcio, l’attivazione della vitamina D, ormone particolarmente utile per fissare il calcio nelle ossa, soprattutto nella prima infanzia, in adolescenza, in gravidanza e nella terza età. Questi sono momenti critici della vita dell’uomo, in cui l’osso è “avido di calcio e di vitamina D”.

Quali danni alla salute comporta una carenza di sole?

Senza sole non si attiva la vitamina D, e di conseguenza non si fissa il calcio alle ossa. Una loro carenza porta a rachitismo, osteopenia, osteoporosi, aumentato rischio di fratture. E non solo. La vitamina D ha un ruolo immunomodulante, può prevenire le infezioni respiratorie ricorrenti, garantisce un miglior controllo dell’asma e della dermatite atopica, previene lo sviluppo di malattie autoimmuni (diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide), ma anche riduce la depressione e la schizofrenia.
Ampie spiagge luminose, lunghe passeggiate sul litorale da aprile e settembre in località balneari lontane dall’inquinamento industriale che ostacola il passaggio dei raggi UVB, dieta ricca di pesce, bagni di sole, anche per i più piccoli, sono necessari per garantire livelli ottimali di vitamina D ed evitare la somministrazione farmacologia della stessa. Da recenti studi solo il 9.3% dei bambini di Verona hanno livelli ottimali di vitamina D, gli altri sono carenti. Li copriamo troppo, li portiamo poco al mare, passano troppo tempo chiusi in appartamenti cittadini, li proteggiamo con creme a protezione troppo elevata ed il ritorno del rachitismo è la conseguenza. È un problema che tocca ciascuno di noi.

Il sole ha un ruolo nel regolare il buon umore e un corretto ritmo sonno-veglia?

Certo! Il sole stimola la produzione cerebrale di serotonina, l’ormone del “buon umore”. La serotonina è il modulatore corporeo di umore, appetito, sonno e percezione della sofferenza ed ha un potente effetto sul cervello: fluttuazioni della sua disponibilità possono causare depressione, ansia, aggressività, frenesia alimentare, insonnia, mal di testa e altri problemi comuni della vita di tutti i giorni. Ecco perché la vacanza al mare rende “felici”. Molti antidepressivi (come il prozac) agiscono bloccando il riassorbimento di serotonina, quindi ripristinando e potenziando il suo segnale, che nelle persone depresse è particolarmente scarso. Anche alcuni farmaci antiemicranici aumentano il livello della serotonina (come il sumatriptan). Il cioccolato fondente produce un enzima similare alla serotonina, e infatti tutti sanno che mangiare cioccolato produce un senso di benessere. Una vacanza al mare ha lo stesso effetto del cioccolato per il sistema nervoso centrale, o di farmaci antidepressivi o antiemicranici! Per cui i pediatri hanno l’obbligo morale di consigliare la vacanza al mare.

Quali sono gli effetti benefici dell'acqua di mare?
Il mare possiede “l’acqua minerale per eccellenza”, racchiude in sé la quasi totalità degli elementi presenti in natura (60 oligoelementi): il sodio e il cloro, antiflogistici e disinfettanti, lo iodio, riequilibrante il sistema ormonale, il fosforo, benefico per il cuore.
Nell’acqua di mare la presenza del plancton (fito-plancton e zoo-plancton sintetizzano molecole ad attività antibiotiche e antivirali) ha un potere antinfettivo, antinfiammatorio su vari apparati, particolarmente su quello respiratorio. Questi benefici si possono ottenere con mezzi relativamente semplici, quali bagni, sabbiature, inalazioni, aerosol.

È vero che ci sono delle patologie che si curano con l'acqua di mare?

Sì è vero, patologie respiratorie ad esempio. Basti pensare alla bronchiolite e alla fibrosi cistica. L’aerosol con cloruro di sodio (chiamato dal pediatra soluzione ipertonica) è usato costantemente in tutte le affezioni invernali dell’albero respiratorio: ricordiamo una per tutte la bronchiolite del bambino sotto l’anno d’età.
Infatti, il cloruro di sodio è il miglior mucolitico presente in natura (lo dicono gli studi sulla fibrosi cistica, malattia che per eccellenza causa muco viscoso) e ripristina l’attività mucociliare (cioè l’attività delle ciglia del naso, “le spazzine naturali” dell’albero respiratorio) indebolita da virus, allergeni, sostanze inquinanti.

È vero che lo iodio ha un ruolo regolatore di certe malattie ormonali?

Sì è vero, per la tiroide, ad esempio. Lo iodio, sciolto nell’aria e presente nel pesce, permette un miglior funzionamento della tiroide e contribuisce a curarne le disfunzioni, tipiche soprattutto della popolazione femminile. Anche con una semplice passeggiata lungo la riva del mare si respira un vero e proprio “aerosol marino” fatto dai sali minerali sottratti all’acqua marina dal vento e dal moto ondoso, un vero toccasana per le vie respiratorie.

E riguardo ai benefici del mare sulla pelle e sui muscoli, cosa ci può dire?

I minerali nell’acqua e il sole sono curativi per la pelle: la levigano, disinfiammano, stimolano il microcircolo e riattivano la circolazione sanguigna. Ne sono un esempio i benefici sulla dermatite atopica e seborroica, sull’acne, sulla psoriasi e sulle ferite che non guariscono facilmente, come quelle del diabetico. La sabbia poi, rilasciando il calore lentamente, ha un effetto decontratturante sulla muscolatura, benefico per chi ha problemi di artrosi e reumatismi.

Quali spiagge consigliano i pediatri alle famiglie?

Le spiagge “a misura di bambino”. Le spiagge scelte dai pediatri sono spiagge bandiere blu (la Bandiera Blu è stata istituita nel 1987 dalla FEE, associazione no profit che si impegna nella tutela dell’ambiente), sono spiagge ben organizzate, con baby clubs e animazione, con sabbia (e non scogli, ghiaia o ciottoli), arenile ampio, ombrelloni distanziati e dotate di soccorritori, mare pulito con acqua bassa vicino alla riva, strutture ricettive in prossimità della spiaggia, ma anche con la presenza di attività commerciali e culturali (elementi graditi ai papà e alle mamme), evitando però le cittadine ridondanti di vita notturna e di rumore.

E delle cure termali al mare, che ne pensa?
Oggi sono sempre più numerosi i bambini “catarrali”, quelli cioè con raffreddore cronico, con bronchiti e otiti ricorrenti, spesso affetti anche da sordità rinogena e conseguente ritardo del linguaggio e dell’apprendimento.
Accanto al supporto farmacologico per il trattamento della fase acuta, un valido alleato contro le patologie dell’orecchio e dell’apparato respiratorio sono i bagni in mare e le cure termali (aerosol, inalazioni caldo-umide, docce nasali micronizzate, irrigazioni nasali, nebulizzazioni, insufflazioni endotimpaniche, bagni a temperature privilegiate…), che hanno un effetto sinergico, permettono una riduzione delle dosi di farmaci e ne migliorano la tollerabilità. La fascia d’età più colpita è il bambino d’età prescolare che presenta disturbi dell’apparato respiratorio (riniti virali e allergiche, bronchioliti, bronchiti asmatiformi, sinusiti, tonsilliti, adenoiditi) e dell’apparato uditivo (otiti medie e sierose, ipoacusie).

Questo perché il sistema immunitario del bambino non è ancora completamente maturo, il tessuto linfatico rinofaringeo è spesso ipertrofico e le tube di Eustachio sono più corte e orizzontali rispetto agli adulti. A queste condizioni anatomiche predisponenti si devono aggiungere il ruolo giocato dal precoce inserimento in comunità (asili nido, scuole, fratelli socializzati...) che implica una maggior esposizione ad agenti infettivi, e l’inquinamento ambientale (polveri sottili, fumo, scarsa esposizione al sole).
Se attuata sistematicamente almeno due volte l’anno, la vacanza al mare e/o associata alla cura termale può contribuire alla prevenzione delle patologie proprie dell’infanzia.
I romani sapevano come trattarsi bene.
Già nel I sec D.C. frequentavano le terme di Bibione con i loro figli nella ValGrande, la sede termale originale dove si respira ancora il profumo delle vestigia antiche.

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